Denominazione+CondividiSu
Denominazione CondividiSu

Comitato Nazionale per le celebrazioni del VI centenario dell’Università dei Marmorari di Roma

Tabella: Scheda di dettaglio diComitato Nazionale per le celebrazioni del VI centenario dell’Università dei Marmorari di Roma
Descrizione Dettaglio
Presidente Prof. Raniero Gnoli
Segretario tesoriere Prof. Arch. Dario Del Bufalo
Sito web http://www.universitadeimarmorari.it/
eMail info@universitadeimarmorari.it
Indirizzo Vicolo della Cecchignoletta, snc
Cap 00143
Comune ROMA
Provincia Roma
Regione Lazio
Durata 2006 - 2008
Presentazione
Il Comitato Nazionale dell' Università dei Marmorari di Roma vuole celebrare il VI centenario della sua fondazione, 1406-2006, come più antica corporazione artigiana d'Italia che oggi si crede comunque derivante direttamente dalla grande tradizione marmoraria della Roma classica. Il gusto e la passione per il marmo bianco o colorato usato come ornamento di case, di ville e di templi, non è nato con Roma ma è con essa che ha raggiunto il momento del suo massimo apogeo. I marmi nell' antichità erano infatti considerati un bene di lusso ed erano quasi sempre riservati ai grandi edifici pubblici, ai palazzi e alle ville imperiali, alle abitazioni di città e di campagna delle grandi famiglie senatorie e dei ricchi liberti romani. La diffusione delle pietre policrome a Roma fu rapidissima e durò quasi quattrocento anni, fino alla fine del III secolo, quando, a causa della diminuzione degli scavi e del dissesto politico ed economico che gravava sull' Impero, esso cominciò fatalmente a diminuire. Nel frattempo il buio dei secoli di mezzo vive di saccheggi, di spogli e di riusi. Il reimpiego dei materiali lapidei colorati prosegue ininterrotto dal periodo imperiale fino al Medioevo, dal Rinascimento al Manierismo, per poi esplodere di nuovo con il Barocco e il Rococò in gran parte della penisola. Nessuna interruzione si ha nell'uso e nel riuso perfino nel periodo Neoclassico e nel XIX secolo. L'arte del riuso nel Medioevo vede protagonisti i marmorari romani concentrati soprattutto nella decorazione di chiese e suppellettili presbiteriali che non trovano riferimenti diretti nell'architettura romana del passato. La peculiarità della maniera "cosmatesca" che dominò incontrastata sulla scena artistica dell'Italia centro-meridonale per circa duecento anni, contribuisce ad avallare la teoria secondo la quale tra il XII e il XIII secolo nell'Urbe si crearono i presupposti per la nascita e lo sviluppo di una vera e propria “scuola” di maestri marmorari. L'esistenza di una corporazione di   "artisti del marmo", probabilmente discendente da corporazioni simili presenti in epoca Imperiale, è documentata a Roma, vera e propria associazione di categoria la cui tradizione si era conservata durante tutto il Medioevo. Fu proprio in questo periodo infatti, che ebbe la sua massima diffusione la tradizione artigiana di scalpellini, architetti, scultori, ornatisti e mosaicisti romani, noti genericamente con il nome di "cosmati". Essi vivevano e prosperavano riusando tutti gli elementi architettonici degli edifici di Roma antica  con risultati artistici di grandissimo interesse e qualità. Risale al 1406 la fondazione ufficiale del sodalizio economico di questi artisti del marmo che prende il nome di "Università dei Marmorari di Roma". Originariamente, all’Università appartenevano solo i marmisti, ma in seguito vi furono aggregati anche abbozzatori, lapicidari, ornatisti, scalpellini, scultori, squadratori, statuari e tagliapietre. Dopo varie vicissitudini durate cinquecento anni, nel 1906 durante una solenne assemblea, la Corporazione riprese il nome di Università dei Marmorari di Roma. Lo Statuto redatto in quell’occasione è tutt’ora vigente. In occasione del VI centenario del sodalizio, l'istituzione di un Comitato celebrativo si pone l'obiettivo di tutelare gli interessi di questa classe, promuovere, divulgare e proteggere lo sviluppo di questa arte pluricentenaria, tenendo conto della tradizione artigiana della Corporazione e del materiale lapideo stesso. Quest'ultimo, ancora poco conosciuto se non dagli studiosi è stato promosso tramite la fortunata mostra sui "Marmi Colorati della Roma Imperiale" (Roma 2002), con l’intento di mostrare l’originale volto della Roma Antica, civiltà che si identifica e si racconta attraverso i marmi policromi.
Il programma redatto per le celebrazioni ripercorre le tematiche fondamentali dell’istituzione dell’Università dei Marmorari di Roma (1406), la sua storia, la tradizione, fino all’odierna attività e produzione artistica, sapientemente tramandata da generazioni di artigiani Marmorari. Si propone inoltre, di proseguire le attività della più antica Corporazione artigiana d’Italia ancora vitale ed operante, con l’impegno di promuovere e sviluppare la produzione artistica marmoraria e tramandare la competenza nel restauro e nella lavorazione dei materiali lapidei antichi.
  
Materiale

(.pdf 81 KB)

(.pdf 103 KB)



Roma, Antiquarium Palatino (particolare del pavimento)

Roma, Antiquarium Palatino (particolare del pavimento)

Roma, San Lorenzo fuori le mura (ambone) Roma, San Lorenzo fuori le mura (ambone)
Roma, Santa Maria in Cosmedin (pavimento cosmatesco) Roma, Santa Maria in Cosmedin (pavimento cosmatesco) Tivoli, Villa Adriana (particolare del pavimento) Tivoli, Villa Adriana (particolare del pavimento)

Eventi

Condividi su:

torna all'inizio del contenuto