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"La Biblioteca che vorrei" temi e discussioni intorno alle nuove piazze del sapere

Antonella Agnoli, consulente bibliotecaria di comprovata esperienza internazionale, propone il suo ultimo libro: giovedì 29 maggio (ore 17), alla Biblioteca Angelica di Roma. E' previsto un incontro pubblico nel quale il direttore generale delle Biblioteche, gli Istituti Culturali ed il diritto d'Autore - Rossana Rummo intervisterà l'autrice. Partecipano l'on.le Flavia Nardelli Piccoli e la direttrice Fiammetta Terlizzi

Copertina del volume

Il luogo del titolo non è immaginario ma immaginifico: uno spazio della mente ma anche del corpo nel quale sia possibile accedere, studiare ed incontrarsi, ma soprattutto conoscere, fare esperienza, vivere. Una zona del reale dove nulla è lasciato al caso ed elementi come la luce, l’acustica, gli arredi, la segnaletica, l’empatia dei bibliotecari non sono forma ma sostanza. Uno scrigno del sapere che appare particolarmente necessario nell’era della nuova povertà e dei tagli ai consumi culturali. In attesa di una vera rivoluzione, almeno per l'Italia, nella quale egalité, liberté e magari opportunità di fraternizzare, sarebbero i valori da associare all’istituzione pubblica, libera, offerta ed accessibile a tutti.

 
Parte da qui la disamina dell'ultimo libro di Antonella Agnoli La biblioteca che vorrei, Piccolo manuale per architetti, bibliotecari e cittadini (Milano, Editrice Bibliografica, 2014) a metà tra un'efficace inchiesta giornalistica ed un manuale di buon senso pratico alla luce anche di illustri esempi internazionali (dal Giappone all’immancabile penisola scandinava, dalla Gran Bretagna all'Olanda, alla Francia, gli Stati Uniti) luoghi che l'autrice ha frequentato e studiato facendone tesoro, poi, per le sue consulenze nostrane.
 
La carriera di Antonella Agnoli infatti è ricca di esperienze in Italia e all’estero. Fondatrice e direttrice della Biblioteca di Spinea (Venezia) dal 1977 al 2000, dal 2001 al 2008 ha progettato per il Comune di Pesaro la nuova biblioteca della città - il San Giovanni, di cui è stata anche direttore scientifico; ha lavorato al progetto della Biblioteca provinciale di Pisa; poi, con il Comune di Mortara (PV); con quello di Cinisello Balsamo per il nuovo polo culturale della città e con la provincia di Sondrio per il rilancio del sistema bibliotecario della zona; ha collaborato per la Sala Borsa di Bologna ed ha preso parte all'esperienza eroica della Biblioteca delle Balate a Palermo, vicino al mercato di Ballarò: dal Trentino alla Sicilia, in lungo e in largo attraverso il Paese.
Più di recente, accanto ai contributi italiani, la dottoressa è stata a Londra, advisor per il restyling delle sezioni ragazzi degli Idea Store. Il suo impegno internazionale l’ha portata inoltre da Mosca a Seattle e da Helsinki a Limoges, visitando le biblioteche di Vienna, Stoccolma e poi Rostock (in Germania), Barcellona e Los Angeles.
All'ampio ed articolato excursus del libro non manca, in chiusura, una decisa chiamata alla corresponsabilità di amministratori e progettisti: una ideale e concreta protagonista di ogni declinazione della lettura non può reggersi sulle spalle della dipendente precaria o di una cooperativa; e se lo Stato deve fare la sua parte anche nell'attivare disponibilità di tecnologie che portino e-book dove spesso non ci sono neppure le librerie; non può essere trascurato lo spazio ai progetti architettonici in grado di proiettarsi in luoghi innovativi «non fotogenici ma pieni di energia» - come sostiene Renzo Piano, da dove sarebbe sano ripartire cercando di rammendare le slabbrature, individuando tessuti connettivi virtuosi, magari già esistenti, ove la biblioteca pubblica, avamposto di civiltà, potrebbe essere proprio il più importante di tutti.

Documenti

 Invito

(documento in formato pdf, peso 118Kb)


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