Il 14 febbraio 2006 è stata inaugurata
alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino la mostra
“Torino musicale scrinium di Vivaldi. Il teatro vivaldiano
nelle raccolte manoscritte della Biblioteca Nazionale Universitaria
di Torino”, dedicata al teatro musicale del grande
compositore veneto. L’esposizione intende inoltre illustrare
le vicende attraverso cui la maggior parte del patrimonio
manoscritto di Antonio Vivaldi (circa il 92 % di quanto esiste al
mondo) è pervenuto nella città subalpina dalla laguna
veneta.
L’evento si inserisce nell’ambito delle manifestazioni
culturali organizzate a corollario delle Olimpiadi Invernali di
Torino 2006.
Il “pretesto” che collega una mostra su Vivaldi alla
manifestazione olimpica è fornito dallo stesso musicista che
compose un’opera denominata “Olimpiade”.
Benché non tratti di un evento agonistico, la composizione
del maestro veneziano, utilizzata dagli organizzatori in
manifestazioni di presentazione delle Olimpiadi, permette un
riferimento esterno a sé, collegandosi ai giochi
nell’evocazione del nome.
L’occasione olimpica è un evento unico per proporre ai
visitatori che vi assisteranno, e per presentare
all’attenzione del mondo intero, la possibilità di
godere della vista di capolavori unici e di assaporare i passaggi
del loro complesso cammino a ritroso del corso del Po, da Venezia a
Torino, passando per Genova.
La mostra si pone come logica e naturale continuazione
dell’esposizione “Tema con variazioni”
organizzata presso l’Auditorium di Roma, in particolare della
sezione della musica barocca, inserendo le attività di
promozione e valorizzazione delle collezioni di musica della
Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali
nell’ampia cornice di visibilità delle
Olimpiadi.
L’esposizione è infatti arricchita dalla
presentazione, in un’area tecnologica, delle iniziative di
digitalizzazione e di valorizzazione digitale del patrimonio
musicale presente nelle biblioteche, promosse dalla Direzione
Generale negli ultimi anni.
Un prezioso sostegno alla mostra è offerto dal prof. avv.
Giuseppe Maria Durazzo, console onorario di Albania presso il
Principato di Monaco, discendente di Giacomo Durazzo, il
collezionista che radunò nel Settecento non solo
un’importante raccolta di incisioni, ma soprattutto la
raccolta di manoscritti ed edizioni musicali confluita nelle
Raccolte Foà e Giordano della Biblioteca Nazionale
Universitaria di Torino, con cui si acquisirono i manoscritti
vivaldiani.
Grazie alla Famiglia Durazzo (imparentata con i regnanti) è
prevista la presenza all’inaugurazione del Ministro degli
Interni del Principato di Monaco.
Per l’importanza dell’iniziativa, la mostra ha ricevuto
il sostegno della Città di Torino, della Compagnia di San
Paolo, del CESMEO, dell’Istituto Italiano Antonio Vivaldi
Fondazione - Giorgio Cini, del Centro Studi Piemontesi, della casa
discografica NaYve, degli eredi della Famiglia Foà, uno dei
mecenati a cui si deve il dono del fondo vivaldiano, e degli eredi
del prof. Alberto Gentili, che individuò l’opera del
compositore, nonché di musicologi ed esperti di chiara
fama.