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AVVERTENZA: I dati sottoesposti sono conservati per mera finalità storica e non corrispondono necessariamente alla situazione attuale dei singoli enti, in quanto la competenza sugli istituti culturali è stata trasferita alla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali.

Fondazione Gioacchino Rossini

Tabella: Scheda di dettaglio diFondazione Gioacchino Rossini
Descrizione Dettaglio
Telefono 0721 30053
Fax 0721 31220
eMail fondazione@fondazionerossini.org
Indirizzo Piazza Olivieri 5
Cap 61100
Provincia Pesaro
Regione Marche
Descrizione

La Fondazione Rossini ha il compito di provvedere alla manutenzione del Conservatorio di Musica "G. Rossini" e di prendere tutte le iniziative atte ad esaltare la figura e la memoria di Rossini. 

Storia

Con R.D. 4 aprile 1869 il Comune di Pesaro veniva autorizzato ad accettare l'eredità lasciatagli da Gioachino Rossini con testamento del 5 luglio 1868. Con l'eredità il Comune istituiva il Liceo Musicale che nel giugno 1869 veniva eretto con R.D. in Corpo Morale. Con la convenzione del 1940 il Liceo Musicale veniva statizzato e passava alla diretta dipendenza dello Stato trasformandosi in Conservatorio di Musica "G. Rossini", mentre l' Ente Morale, al quale il Comune aveva conferito la proprietà e la gestione del patrimonio ereditato dal Maestro, assumeva la denominazione di "Fondazione Gioacchino Rossini" mantenendo la sua sede nel Palazzo Olivieri di cui conserva la proprietà.La Fondazione negli anni '50-'60 ha pubblicato diciannove quaderni di musiche, prevalentemente cameristiche, del compositore.L'Opera Omnia in edizione critica, i cui criteri sono stati pubblicati nel Bollettino n. 1 del 1974, costituisce il maggiore impegno editoriale che la Fondazione svolge in collaborazione con Casa Ricordi cui è affidata la distribuzione delle Edizioni e la stampa degli spartiti e delle parti orchestrali.Scopo dell'edizione critica non è soltanto quello, per sé valido, di compiere un'operazione di restauro filologico con la pubblicazione e quindi la trasmissione di tutto il materiale autentico (già noto o appositamente individuato attraverso opportune ricerche), ma anche quello di restituire alla normale vita musicale la produzione rossiniana, in passato limitata a pochi titoli di repertorio.La ricerca e la valutazione del materiale autentico pongono questioni non semplici; la loro soluzione comporta un approfondimento culturale e un miglioramento della conoscenza sia del metodo di lavoro di Rossini, sia di un periodo di grande interesse per il teatro musicale.Il collegamento col Rossini Opera Festival, che mette in scena le opere del Maestro in edizione critica, permette la verifica immediata e dal vivo del lavoro svolto, all'interno di una dimensione di laboratorio sperimentale che caratterizza fortemente il lavoro di questi anni.L'edizione critica coinvolge ambienti culturali nazionali e internazionali. In campo nazionale vivifica gli studi critici, contribuisce ad aumentare il numero e l'esperienza degli studiosi, allarga la strada dei rapporti tra la musica e gli ambienti universitari. A livello internazionale promuove la collaborazione scientifica e diffonde il lavoro di un'istituzione culturale italiana.Il comitato di redazione è formato da Philip Gossett, direttore dell'edizione critica, Bruno Cagli, direttore artistico della Fondazione Rossini e Patricia B. Brauner.L'edizione critica costituisce l'attività fondamentale, ma non l'unica della Fondazione. Essa infatti pubblica un suo periodico che ospita contributi scientifici di carattere musicologico, Il "Bollettino del Centro Rossiniano di Studi", e sta integrando l'Opera Omnia con la pubblicazione di un epistolario rossiniano, a cura di Bruno Cagli e Sergio Ragni, previsto in cinque volumi dei quali 3 già editi. Pubblica inoltre due collane "Saggi e Fonti" e "I libretti di Rossini" Dal 1997 il Comune di Pesaro ha affidato alla Fondazione Rossini la gestione scientifica della casa natale del Maestro dove l'Ente allestisce mostre, nel periodo estivo, con l' esposizione di cimeli, scenografie, bozzetti, documenti relativi alle opere in cartellone al Rossini Opera Festival. 

Patrimonio documentale e altro

La Fondazione Rossini possiede un fondo storico ad essa pervenuto in base alle disposizioni testamentarie dello stesso compositore e costituito in gran parte dagli autografi di molte opere del Maestro. Ad esso si sono aggiunti nel corso del tempo i volumi donati dal Maestro Vittorio Gui, 4.000 tra partiture e spartiti, parte dei quali relativi al musicista pesarese, e la collezione acquistata da Lord St. Davids, costituita da circa 1000 pezzi. Essa include, oltre a lettere autografe e a manoscritti musicali, preziose edizioni a stampa delle opere del musicista, in partitura, ma soprattutto in riduzione per canto e pianoforte: una collezione di straordinario interesse perché registra, quale diretta testimonianza della fortuna editoriale di Rossini, le particolari prassi esecutive dell’epoca. Inoltre, la Fondazione Rossini ha acquisito sotto forma di microfilm numerose fonti musicali manoscritte nonché libretti e altre fonti letterarie necessari al lavoro filologico di edizione critica.
La Fondazione ha al tempo stesso raccolto attraverso un’indagine a tappeto nelle biblioteche e negli archivi pubblici e privati un’enorme massa di lettere e documenti concernenti Rossini, destinati a essere pubblicati nell’Epistolario Rossiniano. Una sezione dedicata alla saggistica specialistica su Gioachino Rossini, oltre alla storia della musica e della letteratura. Completano le raccolte numerose fonti, in microfilm e fotocopie, relative alle opere e alla vita di Gioachino Rossini.
L’EDIZIONE CRITICA DELLE OPERE DI ROSSINI è una monumentale impresa alla quale la Fondazione ha cominciato a lavorare sin dal 1971 e che ha iniziato le pubblicazioni, dopo quasi un decennio di studi e di preparazione, nel 1979 con La gazza ladra. Il piano prevede la pubblicazione di tutte le opere del compositore, non solo quelle teatrali, ma anche delle Cantate, delle Musiche di Scena, della Musica Sacra e di tutta la musica da camera, vocale e strumentale, culminata negli album di quelli che Rossini in ritiro a Parigi intitolò Péchés de vieillesse. Fondamentale per questo è dal 1980 la collaborazione con il Rossini Opera Festival per le cui rappresentazioni vengono adottate le edizioni critiche della Fondazione Rossini, permettendo così un’immediata verifica del lavoro svolto da un punto di vista filologico e pratico.
Ogni opera è affidata a uno specialista, sotto la direzione di un apposito Comitato di Redazione.

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