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AVVERTENZA: I dati sottoesposti sono conservati per mera finalità storica e non corrispondono necessariamente alla situazione attuale dei singoli enti, in quanto la competenza sugli istituti culturali è stata trasferita alla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali.

Accademia di Agricoltura di Torino

Tabella: Scheda di dettaglio diAccademia di Agricoltura di Torino
Descrizione Dettaglio
Presidente Orazio Sappa
Telefono 011.812.74.70
Fax 011.812.74.70
eMail to0323@biblioteche.reteunitaria.piemonte.it
Indirizzo Via Andrea Doria, 10
Comune TORINO
Città TORINO
Provincia Torino
Regione Piemonte
Descrizione  Attualmente l’Accademia è inserita nella rete delle biblioteche della Regione Piemonte,  svolge attività per il pubblico sia attraverso la disponibilità di consulenze specialistiche e di materiale documentariale e bibliotecario, sia attraverso un suo sito web, sia con la pubblicazione degli “Annali dell’Accademia di Agricoltura”. Queste attività sono svolte nella sede accademica in Palazzo Corbetta Bellini di Lessolo, via Andrea Doria 10 - Torino, pregevole esempio di architettura ottocentesca recentemente restaurata, le attività di ricerca scientifica sono condotte nel tenimento di Vezzolano (AT). Le attività fondamentali che l’Accademia di Agricoltura svolge sono:1 Conservazione e fruizione della biblioteca e degli Archivi2. Valorizzazione ed esposizione al pubblico del pregevole materiale museale dell’Accademia (Collezione mineralogica, Collezione Garnier-Valletti).3. Conferenze di divulgazione in una sala di riunioni modernamente attrezzata.4: Ricerca scientifica nei vari settori delle scienze agrarie nel tenimento di Vezzolano, azienda viticolo-forestale di circa 30 ettari,  in collaborazione con la Comunità Collinare Nord Astigiano, la Provincia di Asti e  il Comune di Albugnano.5:  Biblioteca  5000 volumi di cui 300 antichi, 1000 testate di periodico, 25000 opuscoli, tutti i volumi e buona parte dei periodici e degli opuscoli sono catalogati on line con il sistema SBN,  archivio storico catalogato con il sistema Guarini Archivi della Regione Piemonte e da poco on-line.
Storia   L’Accademia di Agricoltura di Torino fu fondata nel 1785, quando il Piemonte era governato da Vittorio Amedeo III, Re di Sardegna, in un periodo di prevalente cultura illuminista.Gli scopi della Società sono dichiarati chiaramente nel primo Statuto:“promuovere a pubblico vantaggio la coltivazione dei terreni situati principalmente nei felici domini di S.M., secondo le regole opportune e convenevoli alla loro diversa natura” cioè si trattava di risolvere, insieme a vantaggi economici, i problemi della produzione agricola e dell’occupazione secondo i concetti illuministici e fisiocratici di quel periodo.L’Accademia, superata senza danni l’epoca napoleonica, con titolo di “Reale Società agraria”, divenne l’organo ufficiale di consulenza in materia agraria del Governo piemontese e poi, dopo l’unità, di quello italiano, consulenza che durò fino al 1868, anno in cui fu istituito a Roma il Consiglio Superiore dell’Agricoltura.La Società fornì anche una preziosa attività didattica e scientifica per gli agricoltori, a partire dalla fine del 1700 e per tutto il secolo XIX e oltre, utilizzando dapprima il cosiddetto “Orto sperimentale della Crocetta” e poi un altro terreno situato nella zona del Valentino che fu utilizzato fino agli anni venti di questo secolo.Nel 1927 l’Accademia entrò in possesso di un podere,  formato da terreni circostanti l’Abbazia di Vezzolano (Asti).Tra i tanti episodi storici degni di nota ricordiamo l’importazione effettuata dall’Accademia sul finire del secolo XVIII di nuclei di pecore spagnole di razza Merinos, dalle quali mediante incroci con ovini biellesi, si ottenne un miglioramento qualitativo della produzione della lana, costituendo così la prima origine e la base del grande sviluppo dell’industria laniera di quella provincia.E come non ricordare il Ministro Camillo Cavour, socio fin dal 1843, noto per la sua personale attività a Grinzane quale viticoltore e a Leri, nel vercellese, per le migliorie da lui apportate alla produzione del riso? Ma vi sono altri personaggi illustri che hanno partecipato alla vita dell’Accademia: i chimici Amedeo Avogadro e Ascanio Sobrero, l’ingegner Galileo Ferraris, il medico Giulio Bizzozzero, i botanici Oreste Mattirolo e Beniamino Peyronel, i veterinari Edoardo Perroncito e Sebastiano Rivolta, gli economisti Arrigo Serpieri e Luigi Einaudi senza dimenticare la lunga serie degli agronomi fra i quali Alessandro Faà di Bruno, Emilio Bertone di Sambuy, Luigi Arcozzi Masino, Ottavio Ottavi, Cosimo Ridolfi, Giovanni Dalmasso, ecc.L’Accademia possiede inoltre un importante patrimonio librario specializzato di notevole rilevanza, caratterizzato oltre che da volumi e articoli vari, da una serie di Atti della Società nei quali sono annotati i progressi dell’agricoltura e i contributi scientifici e tecnici esposti ai Soci durante le riunioni mensili.Nella sede dell’Accademia esiste anche una preziosa collezione di pomologia consistente in una raccolta di frutti artificiali prodotti, nel secolo scorso, da un vero artista, il Francesco Garnier Valletti e una preziosa collezione storica di minerali recentemente riordinata.Un particolare merito dell’Accademia è di aver proposto e ottenuto, in accordo con l’Università e il Comune di Torino, l’istituzione nel 1936 della Facoltà di Agraria presso l’Ateneo torinese e per la realizzazione, nel 1980, del corso di laurea in Scienze forestali.Oggi l’Accademia continua nella sua attività di studio e di ricerca su problemi vari con memorie e convegni mirati alla necessità di usare correttamente il territorio e le risorse agricole nei confronti dell’esigenza ineluttabile di conservare all’ambiente caratteristiche di “vivibilità” tali da non alterare il rapporto uomo-natura.
Patrimonio documentale e altro Comprende le opere a stampa acquisite dall’Accademia dalla sua fondazione, i Rendiconti, le Memorie e gli Annali nonché un gran numero di opere attinenti ai vari settori dell’agricoltura per un complesso di circa 20.000 titoli (molte opere presenti solo in questa Biblioteca). Nel 2000 è stata avviata l'informatizzazione del patrimonio librario e dell’Archivio storico. Il “fondo antico”, il cui catalogo è stato  pubblicato nel 2002, comprende 6 cinquecentine e 477 opere a stampa, alcune delle quali in più volumi. È collegata alla rete informatica del Sistema Bibliotecario dell’Ateneo Bolognese e al Servizio Bibliotecario Nazionale.
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